martedì 19 aprile 2011

La trecciona del buon augurio....



....inizia la tipica maratona culinaria di Pasqua, quest'anno ho voglia di cambiare menù, niente "rosso" nei piatti, quindi niente ragù, niente sugo, niente pomodoro, niente olio in abbondanza....ho voglia di piatti almeno in apparenza leggeri per sentirmi meno in colpa :-P e candidi alla vista ma anche gustosi al palato, insoliti.....piatti rassicuranti ma eleganti al tempo stesso.

Cominciamo con il mio amore di sempre: i lievitati: il pane....quando penso a cosa ci sia di più buono al mondo, mi viene in mente il pane. Quando ho un languorino, immagino sempre un pezzo di pane croccante....quando penso a chi non ha nulla, lo immagino reclamare un tozzo di pane.......
Fatto con ingredienti semplici e primordiali, è da millenni il re delle nostre tavole.
Adoro impastare e vedere la pasta crescere, è una soddisfazione unica in cucina....
Così ho preparato, per queste feste in arrivo, la Treccia del buon augurio (mi piace chiamarla così),  da mettere in tavola e offrire alle persone che più amo, in particolare alla mia bambina.

Semplicissimo da preparare, a lievitazione diretta. La crosta croccante, nasconde una soffice mollica.


550 gr di farina (metà 0 metà manitoba)
300 ml di acqua tiepida
15 gr di lievito di birra fresco
15 gr di sale
40 gr di strutto
un cucchiaino di miele

Impastare tutti gli ingredienti e far lievitare fino a raddoppio (circa due ore). Dividere l'impasto in due parti uguali e formare due filoncini, intrecciarli tra loro e unirli e formare un ciambellone che metterete a lievitare in uno stampo, appunto, da ciambella foderato con carta forno.
Far lievitare circa un'ora e cuocere a 220° per 50 minuti ponendo sul fondo del forno una teglia con dell'acqua.