giovedì 28 novembre 2013

Nuova collaborazione con Mulino Marello

 
E' arrivato! Oggi il corriere mi ha consegnato un bel pacco che mi è stato gentilmente inviato dal MULINO MARELLO , un' azienda agricola della provincia di Alessandria.
 
Voglio premettere che non sono mai andata a cercare "sponsor" e prodotti da recensire, un piccolo preambolo che per me rende ancora più speciale questo dono che mi è stato fatto.
 
Tutto è iniziato, infatti, ad Agosto, quando la MULINO MARELLO mi ha contattata via mail, tramite il mio account di twitter, chiedendo se fossi disponibile a conoscere i loro prodotti. Trattandosi di farine, ero interessata e così ho inviato i miei dati. Con molta cortesia, sono stata contattata telefonicamente dalla Sig. ra Rosa, che voleva conoscermi a voce, scambiare due chiacchiere con me, prima di inviare i prodotti.
Ricordo ancora con molto piacere quella chiacchierata, con una donna dalla voce che trasmetteva energia, entusiasmo e passione per il proprio lavoro ma anche tanta intraprendenza e ambizione, che in un periodo di grande concorrenza e allo stesso tempo crisi, non guastano. La voce di chi mette l'anima nel proprio lavoro e ci crede fermamente.
La sig. ra Rosa mi spiegò che la propria azienda era specializzata in farine senza glutine, in particolare di mais, grano saraceno e sorgo, macinate a pietra che io non conoscevo assolutamente e così mi si è aperto un mondo perché non avendo problemi di celiachia, per me sperimentare queste farine sarà davvero una novità, uno "studio" su come sfruttarle al meglio.
 L'altra cosa che mi è piaciuta molto è che l'azienda MULINO MARELLO  non si limita a produrre farine ma si occupa anche dell'intera fase produttiva, con tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale, dalla semina al raccolto alla macinazione, conferendo, così, al prodotto un enorme valore aggiunto.
 
I prodotti che mi hanno spedito mi hanno subito colpita per la confezione: essenziale con un non so che di vintage e contemporaneo al tempo stesso.
 
Si tratta di
 
- farina di mais per pastella
- farina di mais per impanature
- farina di riso
- farina di mais per dolci, integrale
- farina di sorgo, integrale
 
 
Ringrazio davvero tanto la MULINO MARELLO  e mi metto subito all'opera, perché sono troppo curiosa di provare e di far sapere alla Sig. ra Rosa le mie impressioni!!!
 

mercoledì 27 novembre 2013

Biscotti speziati

 
Tra un mese sarà Natale e quest'anno vorrei riuscire ad organizzarmi per regalare ai miei amici più cari, non le solite cianfrusaglie che ormai non se ne può più, ma dei regalini mangerecci, fatti da me. Credo che sia una bella dimostrazione di amicizia, un regalo di questo tipo, perché mi porterà a dedicare il mio (poco) tempo alla preparazione di piccole delizie, piccoli bons-bons e tutto il package (caspita!)  da gustare e che magari addolciranno la bocca a qualcuno (frecciatina acida!!!) o la giornata a qualcun altro ...
Spero solo di riuscire ad organizzarmi per tempo e non fare come ogni anno: compro gli ingredienti, i nastrini, le bustine e le confezioni, per ridurmi all'ultimo minuto a gironzolare per centri commerciali in cerca di un regalo last minute, fatto sì col cuore, ma magari inutile!
 
Per ora inizia la prova assaggio, oltre ai classici biscottini sablè e staffe di cavallo, oppure occhi di bue e bocconotti, mi piacerebbe offrire qualcosa dal sapore insolito, come questi biscotti speziati: cacao, cannella, noce moscata e un pizzichino di zenzero, con l'aroma della buccia di arancia, naturalmente biologica.
 
 
 
A voi la ricettina, sperando vi possa piacere!
 
Per una trentina di biscotti
 
250 gr di farina 00
2 cucchiai di cacao
1/2 bustina di lievito per dolci
100 gr di zucchero di canna
2 uova
100 gr di burro freddo
noce moscata, cannella e zenzero in quantità a piacere
buccia di arancia grattugiata
un pizzico di sale
buccia di arancia grattugiata
 
Impastare tutti gli ingredienti, fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo. Formare delle palline grandi quanto una noce e disporle su una teglia, foderata con carta forno, ben distanziate. Infornare a 180° per 15 minuti. Appena sfornati, cospargerli con zucchero a velo.
 
 

 

 
 
 
 
 

lunedì 25 novembre 2013

Pane tipo ciabatta

 
 
Se dovesse arrivare la crisi, il pane di certo non mancherebbe a casa mia... bastano un po' di farina, acqua, lievito e sale e la magia della lievitazione. Questa ciabatta è uscita con soli 500 gr di farina: una crosta croccantissima e spessa, come piace a me, e una bella alveolatura.

500 gr di farina (metà manitoba, metà farina tipo 0)
35 gr di lievito madre disidratato
300 gr di acqua
15 gr di sale.

Impastare tutti gli ingredienti e far lievitare al calduccio. Prendere l'impasto lievitato e fare delle pieghe (folding), allungare l'impasto e adagiarlo in una placca, cospargere con farina di grano duro e far lievitare un'altra oretta. Infornare a 250° per 40 minuti. Se la superficie dovesse scurirsi troppo in cottura, coprire con un foglio di alluminio.

mercoledì 20 novembre 2013

Cucina vintage - Fave e cicoria

Non so per voi, ma questi tempi di crisi si riflettono anche sulla mia tavola ... e di conseguenza sull'attività del blog.
Ormai anche per me, come credo per molte famiglie, una necessità fondamentale è il risparmio a partire dalla tavola!
Se fino a qualche tempo f, sperimentavo di più e magari rischiavo anche uno spatascio, ora cerco di andare più sul sicuro e, quando decido di preparare qualcosa di nuovo, finisco col cercare piatti che sicuramente saranno graditi e dal risultato più o meno certo, altrimenti finisco col cucinare piatti tradizionali e rassicuranti.
Le belle foto delle riviste, dei blog, dei libri .. sono davvero una grande tentazione! Ma se dovessi dare sfogo alla mia voglia di stare sempre ai fornelli, andrei davvero in deficit economico!
 
Stasera, mentre facevo queste riflessioni, mi è suonato nelle orecchie un nome: Petronilla. Così, mentre mi arrovellavo il cervello, la mia bimba ha detto "Scusa mamma, cerca su Google no?".. Beata infanzia tecnologica più di me, ho seguito il suo suggerimento. E in effetti le vocine nella mia testa (non preoccupatevi, è un modo di dire ... ) avevano ragione a suggerirmi quel nome. ora ricordo perfettamente:
 
Petronilla era lo pseudonimo di Amalia Moretti Foggia Della Rovere, nata a Mantova nel lontanissimo 1872. Come sostenne lei stessa, non dobbiamo immaginarla come una cuoca professionista ma come una donna che ha iniziato a cucinare, come tutte noi, con la mamma e che poi ha voluto perfezionarsi nella "scienza femminile".
Petronilla fu addirittura la prima donna a laurearsi in medicina in Italia.

 Le fu affidata una rubrica di cucina sul Corriere della sera proprio nel periodo peggiore della storia mondiale: a ridosso tra le due guerre mondiali! Si ritrovò a parlare di cucina quando le "massaie" non avevano praticamente nulla da portare in tavola: la sua rubrica, infatti, era un modo per "sbarcare il lunario mangereccio"; ricette semplici, economiche ma sane e fantasiose.
Naturalmente non siamo in tempi di crisi paragonabili a quelli della Guerra mondiale, ma trovo i consigli di Petronilla tremendamente attuali!
 

 
Nell'attesa di provare una sua ricetta, trovata qua e là nel web, vi propongo una ricetta davvero mooolto vintage, che credo abbia nutrito i miei nonni, ma anche mio padre, i miei bisnonni e chissà quante generazioni di Salentini come me, ma che ancora non può mancare sulle nostre tavole invernali:
 
 
FAVE E CICORIA in chiave più moderna, come presentazione, perché una ricetta come questa non ha bisogno di alcuna modifica!
 
Per 4 persone
 
250 gr di fave secche sgusciate
cicoria fresca adatta per essere cucinata (con le cimette piccole, se non la trovate potete usare anche la bietolina)
olio evo
sale
 
Mettere a bagno le fave per un paio di ore, in acqua fredda, dopodiché scolarle e metterle in un tegame a bollire, con coperchio, per una quarantina di minuti circa. Non fare asciugare completamente l'acqua, perché a fine cottura, dopo aver salato leggermente le fave, le andrete a frullare col minipimer con l'acqua di cottura rimasta, otterrete un bel purè.
 
Bollire la cicoria con l'acqua salata e condirla con un filo di olio.
 
Tagliare con un coppapasta rotondo, dei dischetti di pane casereccio. Scaldare in una padella, un filo di olio e tostare il pane da un lato e dall'altro.
 
Disporre i dischi di pane in un piatto da portata, appoggiarvi sopra il coppapasta e riempirlo col purè di fave tiepido, togliere il coppapasta e guarnire con un giro di cicoria lessa. Condire con un filo di olio e buon appetito!!!!
 
 
 
 

mercoledì 13 novembre 2013

Torta di noci e cioccolato

 

 
Finalmente sono arrivate le belle giornate autunnali. L'avrò detto già in chissà quanti post, ma mi piace l'Autunno: il primo freddo, la pioggia che finalmente bagna la terra secca dell'estate, le sciarpe e la voglia di restare in casa, divano-plaid-tivù ... Dico "Finalmente" perché qui al Sud fino a due giorni fa si poteva ancora andare al mare, per il gran caldo ... avevamo ancora le maniche corte e i giubbottini nei sacchi sotto vuoto, lo specifico prima che i miei lettori che vivono l' Autunno già da due mesi mi prendano per pazza!!!
E così anche in cucina diamo il via agli ingredienti più caldi: un ottimo cioccolato fondente e corposo, la frutta secca, l'aroma fresco e pungente delle arance ...
 
Per esempio, potreste provare la mia torta di noci, in questo caso una ciambella guarnita magari con un ciuffettino di panna fresca. L'importante, come in tutte le preparazioni in cucina, è usare ingredienti di ottima qualità: in questo caso vi consiglio di usare delle noci locali, per evitare di far prendere al dolce (in cui prevale il sapore delle noci) il gusto di "muffa" delle noci industriali, vecchie e molto trattate.
Io ho usato le noci raccolte direttamente dal mio albero...
 
 
 
 Eccovi la ricetta per uno stampo da ciambella non troppo grande
150 gr di farina
150 gr di burro
150 gr di zucchero
150 gr di cioccolato fondente
100 gr di noci
3 uova
una bustina di lievito
buccia di arancia grattugiata
un pizzico di sale
 
Montare il burro con lo zucchero e il pizzico di sale, aggiungere un uovo alla volta, il cioccolato tritato finemente, le noci tritate e la buccia di arancia. Mescolare bene e incorporare la farina setacciata con il lievito. Otterrete un composto molto sodo. Versatelo in uno stampi per ciambella imburrata e infarinata e infornate a 180° per 35 minuti.
Far raffreddare, sformate su un piatto da portata e guarnire con zucchero a velo o panna montata e trucioli di cioccolato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

martedì 5 novembre 2013

Tortelli di pasta matta fritti allo speck, radicchio e ricotta - Della serie Martedì Finger food

 
Della serie, Martedì finger food!!!
Giusto per evitare un po' gli zuccheri, che ultimamente abbondano in dispensa (e nel pancino!), ho deciso di incrementare un po' il salato, per la mia solita voglia di avere qualcosa da spizzicare e non rischiare di rimanere a bocca asciutta.
E così, dopo aver controllato cosa ci fosse in frigo mi sono accorta che stranamente mancava il burro!! E ora? Panico durato pochissimi istanti e scena da film di Hitchicok (si scriverà così?!) .. mi sono ricordata di aver fatto una volta, qualche decennio fa, la "pasta matta, senza burro ma solo farina, acqua, sale e olio.
Così ho messo subito le mani in pasta, anche perché non avevo voglia di mettere in moto l'impastatrice e ho formato un bel panetto, da fare riposare in frigo per una mezz'oretta.
 
Ho usato, per la pasta, 200 gr di farina - 150 gr di acqua fredda - qualche cucchiaio di olio evo - qualche pizzico di sale - una macinatina di pepe fresco.
 
Ho impastato velocemente gli ingredienti, formato il panetto e avvolto in pellicola.
 
Durante il riposo della pasta ho preparato il ripieno con: ricotta, speck rosolato in padella, radicchio anche lui rosolato in padella, un uovo, parmigiano, sale, pepe e noce moscata.
 
Ho formato dei dischetti di pasta matta stesa sottile, farcito con un cucchiaino di ripieno, chiuso a panzerotto aiutandomi con una forchetta per sigillare bene i bordi e fritto in abbondante olio.
 
Gnamme!
 
 
 
 

sabato 2 novembre 2013

Torta paradiso a modo mio

 
 
Oggi ho mal di gola e mal di orecchio, tutti dicono che sia una giornata calda, addirittura c'è chi è andato al mare. Sarà il raffreddore, ma io, infreddolita, avevo voglia di una calda e dolce coccola. E così, nonostante mi sentissi poco in forma, ho messo in moto il Kenwood e in pochi minuti ho preparato questa piccola golosità. Una torta sofficissima, dal gusto delicato e una consistenza scioglievole al palato, come dicono in una pubblicità! Sarebbe stata perfetta se l'avessi farcita con una crema bianca, ma sono troppo golosa e così ho usato mascarpone e nutella!!!
Vi scrivo la ricetta e torno sotto il plaid, con il mio dolcino e una calda tisana al limone e fiori...se la provate fatemi sapere cosa ne pensate!
 
Per una teglia da 26 di diametro, per ottenere lo spessore di quella in foto, per una torta più alta va bene quella da 22
 
230 gr di farina 00
200 gr di zucchero
3 uova
180 gr di zucchero morbido
una bustina di lievito per dolci
vaniglia o estratto di vaniglia
6 o 7 cucchiai di latte
un pizzico di sale
 
Montare le uova con lo zucchero, aggiungere il burro a temperatura ambiente e continuare a montare. Incorporare la farina, la vaniglia e il latte, fino ad ottenere un composto sodo, non deve essere liquido. Versare nella teglia e livellare con un cucchiaio. Infornare a 180° per 30-40 minuti.

venerdì 1 novembre 2013

Caldarrosto o caldarroste?

 
 
A parte il dubbio linguistico, in questo momento sono lì, nel camino, nella classica padella forata a sprigionare il loro odore per tutto il salone ... odore che è sì piacevole ma che mi fa fare non so quanti starnuti e lacrimare gli occhi!!!!
Si tratta dei marroni.
Eh sì, avete capito bene, proprio i marroni e non le "comuni" castagne, marroni che dalle mie parti sono una rarità, quelli davvero buoni intendo.
Sì, ora sto facendo l'intenditrice e la sciccosa ma sino ad un po' di tempo fa non sapevo la differenza tra castagna e marrone. Credevo che fosse una questione solo di dimensioni e invece no: la castagna è il frutto dell'albero selvatico di castagne, il marrone è il frutto dell'albero coltivato. Il marrone ha caratteristiche ben precise per quanto riguarda la forma che è più tondeggiante rispetto alla castagna, in quanto il riccio può ospitarne solo uno. La buccia è sul rosso-marrone, comunque più chiara rispetto alla castagna comune, la polpa più carnosa e ha una maggiore percentuale di zuccheri, cioè è più dolce.
Prima di sapere tutte queste cose, preferivo i marroni alle castagne proprio per la loro carnosità e il gusto zuccherino.
Certo, come tutte le cose buone, le castagne non sono proprio dietetiche, contengono infatti carboidrati molta vitamina B6, inoltre possono provocare delle coliche, quindi occhio a non esagerare!!!!

martedì 29 ottobre 2013

Pan di stelle home made, blog story e "blogbalizzazione"

Sinceramente non mi piace riprodurre in casa i prodotti della pasticceria industriale, o meglio, non mi piace più.
Credo sia stata una tappa obbligata, una transizione di noi appassionate di cucina, quando eravamo ancora agli inizi e quando il "fenomeno food" non era poi così eccessivamente sviluppato sul web, non era poi così "fenomeno".
 
Insomma, quando ancora c'erano pochi blog e molti forum in cui era bello scambiarsi consigli, ricette, si sperimentava molto, ci si confrontava sui primi Clatronic o Kenwood, sulla macchinetta del pane e si rideva degli spatasci ... Quando non si provava nessun pudore nel dimostrarsi imbranate e si ammiravano le creazioni delle più esperte. ormai mi sembra che tutto questo si sia perso, o forse sono io che mi rendo conto di non appartenere più a quel tempo.
 I forum non sono più così affollati, al loro posto ci sono i blog ci sono i social networks (ai quali, ahimè, ho ceduto anche io) e molto esibizionismo o voyeurismo. Addirittura oggi si parla di "foodporn", che a me fa un po' passare la voglia di mangiare ...
Poca attenzione ai contenuti e molta voglia di ottenere consensi, di esporsi alla grande piazza del web. Lo dimostrano i commenti ai post, che  non regalano o non chiedono consigli, osservazioni, critiche ma dimostrano che chi commenta spesso non ha letto una parola di quello che abbiamo scritto (non tutti per fortuna eh!) ma si limitano a chiudere con le paroline magiche: lo scambio di link.
 
 E poi abbiamo le reflex prêt-à-porter, tutorial, fotoritocco ... tutto ciò che ci permetta di creare delle vere piccole perfezioni.
 
Il mio è solo un piccolo blog di cucina....e spero possa essere utile ad almeno uno solo dei tanti visitatori che lo vedono ogni giorno!!!! Quello che mi manca è un feedback più costruttivo, come una volta. Ma forse devo un po' rassegnarmi agli effetti di quella che io chiamo "Blogbalizzazione".
Come ha detto una mia amica qualche giorno fa, quando abbiamo avuto un attimo di pentimento ricordando i nostri timori di fallire di fronte ad un progetto di cui ormai siamo pieni dappertutto, siamo tutti cuochi, chef, fotografi, cake designer e giornalisti.
 
E dopo tutto ciò, che non so nemmeno io come sia iniziato (forse perché oggi è stata una giornata decisamente NO e ho deciso di prendermela col mio blog? Boh!), mi addolcisco la bocca con questi Pan di stelle che preparai nel lontano 2007 (mi sembra Preistoria ormai), sempre per tuffarci nei ricordi della mia Blog story.
Buona ricetta e scusatemi se stavolta sono stata noiosa, ma stasera mi ha preso così.
 
 
 

500g farina 00
200g Zucchero a velo
200g Burro
50g Cacao...

50g nocciole tostate
Un tuorlo
40g Latte
Un pizzico di sale
Un pizzico di vaniglia
Una bustina di lievito in polvere

Preparazione :
Lavorare il burro con lo zucchero a velo, aggiungere il tuorlo, il cioccolato fuso e le nocciole tritate finemente, quasi polverizzate, con tre cucchiai di zucchero. Aggiungere la farina setacciata col cacao e il lievito e la vanillina. lavorare limpasto fino ad ottenere una specie di pasta frolla. Stendere quindi una sfoglia alta 5mm circa con un bicchiere, tagliare dei biscotti di 5-6cm di diametro.
Mettere i biscotti sulla piastra del forno, coperta di carta forno, cospargere con zucchero semolato e cuocerli a 180° per 12/15 minuti circa.

 Glassa per decorare:
125 gr di zucchero a velo, due cucchiai di acqua fredda. Mescolare bene e mettere nel sac a poche, formare, se ci riuscite delle stelline (io ho fatto dei puntini!!!)

 
 

lunedì 28 ottobre 2013

Orecchiette alle cime di rapa ... con crumble di pane


Dite autunno e dite castagne e zucca ... ma dalle mie parti le paroline magiche dell'autunno sono ... le rape! O meglio, le CIME DI RAPA.
Immancabili sulle nostre tavole salentine, con il loro verde brillante, le cimette e le foglie e il loro aroma amarognolo.
Bollite e condite col limone, o stufate (come le preferisco io), col retrogusto di vino bianco e alloro.
Oppure con le classiche orecchiette, purchè usiate la farina di grano duro, quella con "lu gruesso", ovvero la farina più rustica e scura, quella che sa di grano e di ricordi, che sa del ferro che si usa per i maccheroncini e di antico delle nonne, delle mamme ( e ora delle figlie), che da generazioni, da chissà quante generazioni, ogni settimana, di solito il sabato, preparano questi piccoli capolavori dell'artigianato locale .. sempre con la stessa ricetta, acqua e farina, con gli stessi utensili (un ferretto e un coltello non seghettato),che di fronte a quelli supertecnologici che si usano ora in cucina non hanno nulla da invidiare, sempre con la stessa gestualità.
E' questo carico di cultura, di tradizione, di amore che rende le nostre orecchiette inimitabili, universali, saporite.

A voi la ricetta!
 
Per 4 persone
500 gr di cime di rapa fresche, mondate e ben lavate
500 gr di orecchiette fresche (il bis è d'obbligo)
uno spicchio di aglio
3 o 4 alicette sott'olio
peperoncino
olio evo
sale
 
Per il crumble di pane: sminuzzare grossolanamente un pezzo di pane casereccio e passarlo in padella, con un filo di olio, sino a renderlo croccante, Potete insaporire anche con un filo di olio piccante.
 
Mondare e lavare benissimo le cime di rapa, mettere a bollire in un tegame abbondante acqua salata e tuffarvi per un paio di minuti le rape. Aggiungere le orecchiette e cuocere insieme, rape e orecchiette, per il tempo di cottura della pasta.
Nel frattempo preparate un soffritto con: aglio, olio, peperoncino e le alici sminuzzate fino a farle sciogliere.
Scolare le orecchiette con le rape e saltarle nella padella del soffritto. Spegnete la fiamma e incoperchiate per un paio di minuti, per far amalgamare i sapori e servite con un filino di olio crudo e il crumble di pane.
 
Buon appetito!



domenica 27 ottobre 2013

Paccheri con gamberoni, pomodorini confit e limone

 
 
Ma quanto mi sono piaciuti questi paccheri! Li ho preparati ieri per cena. Mentre tagliavo a spicchi i pomodorini, ho pensato che non avevo voglia della solita preparazione che uso per cucinare a base di pesce e cioè il solito soffritto dei pomodorini nell'olio e nell'aglio. Mi sembra che così acquisti tutto un sapore più pesante e troppo "Pomodoroso" ... così, dopo aver dato uno sguardo all'orologio ed essermi resa conto che avevo ancora un'oretta prima della cena, ho preparato velocemente i pomodorini confit. Avevo letteralmente dimenticato quanto fossero buoni!!! E mentre i miei pomdorini confit erano nel forno a sprigionare tutto il loro ottimo profumino, ho spadellato i gamberoni con aglio, olio, vino bianco e la buccia del limone...delicatissimo il retogusto del limone che ha dato al piatto una nota di freschezza piacevolissima (wow come sto scrivendo bene!) ... insomma sarà stata la fame, la cenetta romantica ... insomma in due abbiamo divorato ben 250 gr di paccheri, più la scarpetta di rito!
 
Per quanto riguarda la ricetta sono andata a occhio, come in tutti i miei primi piatti, dato che siamo mangiatori di pasta. Considerate che per due persone ho usato circa 500 gr di gamberoni e 250 gr di paccheri ... e vi ho detto tutto!

 Vi scrivo solo il procedimento!
 
Innanzitutto preparate i pomodorini confit, seguendo la mia ricetta qui . 
Nel frattempo pulite i gamberoni e fateli soffriggere in una padella con aglio e olio. Sfumate col vino bianco e aggiungete la buccia di limone, continuando la cottura per qualche minuto ancora. Spegnete, fate leggermente raffreddare e sgusciate qualche gamberone, lasciandone qualcuno intero per decorare il piatto. 
Intanto, mettete a bollire l'acqua salata per la pasta e non dimenticate di dare un' occhiata ai pomodorini!!!
Tritate finemente il prezzemolo, una volta pronti i pomodorini, mentre cuoce la pasta, saltateli leggermente con il sugo dei gamberoni e insaporite di sale, pepe macinato fresco e prezzemolo.
 
Scolate la pasta con un mestolo forato e saltatela in padella con il condimento e servitela, magari decorando il piatto con altro prezzemolo tritato.

Buon appetito!


venerdì 25 ottobre 2013

Torta di rose classica


Ritorniamo al mio "Blog story" con
 una ricetta pubblicata sul mio primo vecchio blog, nel lontano 22 Giugno del 2009" .... leggiamo un po' cosa scrissi all'epoca! Sembrano trascorsi secoli da allora!



Dopo un periodo di stop causa dieta e trasferimento temporaneo......sto riprendendo la mia attività in cucina, ma......... ci pensavo proprio oggi: mi vien da pensare solo ai dolci...sarà mica un segnale di qualche carenza?  Scherzo eh....
Comunque......tornando al tema del blog........ questa la dovete assolutamente provare: sembra di mangiare una nuvoletta tanto è "sofficiosaaa"!!! E il sapore è delicatissimo....farcita come la classica torta delle rose con crema al burro dal sapore delicatamente di limone e vaniglia, l'ho servita accompagnata da un ciuffetto di panna montata, per darle un tocco estivo. Sono veramente soddisfatta, è un mix di ricette e ne è uscita questa:




Allora, queste sono le dosi:



PER LA BIGA:
150 gr di farina manitoba
1/2 bicchiere di acqua tiepida
15 gr di lievito di birra

PER LA TORTA
550 gr di farina (50%MANITOBA, 50% 00)
100 gr di zucchero
120 gr di latte
50 gr di burro a temperatura ambiente
2 uova
un cucchiaio di olio di semi

PER LA FARCIA
150 gr di burro morbido
150 gr di zucchero a velo
buccia di limone grattuggiata

PER LA BAGNA
100 gr di zucchero
200 gr di acqua
un cucchiaino di acqua di rose o di estratto di vaniglia
(Far bollire tutti gli ingredienti e porre a raffreddare)

Preparare la biga, coprire la ciotola con pellicola e far lievitare fino al raddoppio.
Impastare tutti gli ingredienti, amalgamando bene con la biga (io ho usato la MDp, mettendo gli ingredienti nel solito ordine, con tutta la biga) e far lievitare fino al raddoppio (un'ora e mezzo circa). Nel frattempo preparare la crema al burro per farcire la torta di rose, lavorando, fino ad ottenere una crema, il burro morbido con lo zucchero a velo, la buccia del limone e l'estratto di vaniglia.
Stendere l'impasto allo spessore di 1/2 cm, farcire stendendo bene, con la crema al burro, arrotolare e con un coltello, ricavare sette rotolini. Disporli in una teglia, foderata con carta forno, ben distanziati e far lievitare di nuovo per un'oretta. Pennellare con una miscela di uovo e latte e infornare a 180° per 30/35 minuti. Pennellare la torta ancora bollente con lo sciroppo precedentemente preparato.



giovedì 24 ottobre 2013

Biscottini con mandorle e cioccolato bianco


 
Ebbene ho messo di nuovo la testa sui libri. Sono abbastanza pazza?
Dopo aver studiato per tre anni per diventare estetista, tra frequenza a scuola, interrogazioni e compitini in classe come al liceo ed esercitazioni pratiche, esami vari ... ho deciso che non ne ho avuto ancora abbastanza!!! Così ho ripreso i pochi esami che mi mancano per la laurea in Giurisprudenza, chissà che sia la volta buona(dopo 6 anni di fuori corso)! Ovviamente, impegno il tempo nell'attesa di trovare un lavoro come si deve ...
 
(ma .... ssssshhhhshshsh per scaramanzia non lo diciamo a nessuno, perché ogni volta che ho ricominciato a studiare mi è accaduto qualcosa che mi ha portato puntualmente ad interrompere ... quindi diciamo che è un segreto tra me e voi!!!)
 
Non è stato facile riprendere: sì, è vero che in questi ultimi tre anni ho comunque studiato, ma l'impegno mentale di una scuola di estetica, almeno della mia, era ben diverso da quello che mi occorre ora per preparare l'esame, Diritto amministrativo per l'esattezza.
 
 I primi giorni, infatti sono stati tragici: avevo completamente perso il linguaggio e, in particolare, il contorto meccanismo mentale che occorre per capire un concetto che alla fine si può esprimere in due parole.
Ma io mi chiedo, anzi lo chiedo ai giuristi in ascolto: ma perché parlate così difficile? Non potreste semplificarvi(ci) la vita con qualcosa di più semplice?
 
 Semplici e candidi come questi biscottini, che sanno di mandorle, di cioccolato bianco, di buono ...
 
che dite mi posso prendere una pausa golosa?
 
 
p.s. ricetta presa dal numero di sale&pepe di questo mese.

120 gr di burro
1 uovo
80 gr di farina di mandorle
80 gr di gocce di cioccolato bianco
50 gr di zucchero
180 gr di farina
5 gr di lievito vanigliato in polvere
 
cioccolato bianco e mandorle a lamelle per decorare
 
 Lavorare il burro con lo zucchero, aggiungere l'uovo, le goccine di cioccolato bianco, la farina di mandorle e la farina 00.
Ricavare dall'impasto tre cilindretti di 3 cm di diametro, avvolgere nella pellicola e mettere in freezer per una mezz'oretta.
Tagliare dei dischetti di poco più di mezzo centimetro di spessore e infornare a 180° per 15 minuti.
Una volta pronti, decorare con una goccia abbondante di cioccolato bianco e una mandorla. 
 
Con queste dosi escono circa 25 biscotti. 

 
 
 



martedì 22 ottobre 2013

Frolla montata di Eugenia Abbate

 
Per provare la nuova sparabiscotti (la seconda per la verità, una l'ho distrutta) ho voluto cambiare ricetta, questa è la frolla montata di Eugenia Abbate:
500 gr di farina00 (potete sostiuire una parte della farina con il corrispettivo quantitativo di farina di mandorle, nocciole o cacao, io per esempio ho fatto 320gr di farina e 30gr di cacao)
350 gr di burro
180 gr di zucchero a velo
una vanillina o un cucchiaino di estratto di vaniglia
100 gr di albumi (potete mettere anche le uova intere)
un pizzico di sale

Montare il burro con lo zucchero, il pizzico di sale e la vaniglia. Aggiungere le uova e far amalgamare bene, aggiungere alla fine la farina setacciata.
Far riposare l'impasto in frigo per una mezz'oretta. Se non avete la sparabiscotti, potete usare una sac a poche, formare i biscotti in teglia e infornare a 190° per 10 minuti circa. L'ideale sarebbe mettere in frigo le placche con i biscotti, per un'oretta, prima di infornare, in modo da non perdere la forma durante la cottura.
Se non usate la sparabiscotti, potete sbizzarrirvi inserendo, nell'impasto, goccine di cioccolata, granella di nocciole o mandorle...quello che volete!
 
 



lunedì 21 ottobre 2013

Rotolo fresco allo yogurt

 

Oggi avevo voglia di un dolce fresco fresco...dopo il flop della millefoglie di ieri che mi si è spatasciata , dovevo assolutamente recuperare!!!! Così ho messo insieme gli ingredienti che avevo in casa (vabbè, gli ingredienti per un dolcino non mancano mai qui) e ho fatto questa golosa rollata! Sarà , ma a noi è piaciuta molto!

Per il rotolo:
3 uova
90 gr di zucchero
60 gr di farina 00 setacciata
12 gr di amido di mais
estratto di vaniglia o vanillina
un pizzico di lievito per dolci

Montare a lungo le uova con lozucchero e il pizzico di sale, aggiungere le farine setacciate con il lievito. Stendere il composto sulla placca rivestita con carta forno e infornare a 180° per 15 minuti. Quando è cotto, sformare il dolce, togliere la carta forno e arrotolarlo in un canovaccio cosparso di zucchero 8arrotolare dal lato corto) e far raffreddare.

PER LA FARCIA
250 ml di panna fresca
250 gr di yogurt ai frutti di bosco (o del vostro gusto preferito)
2,5 fogli di colla di pesce (5 gr)
100 ml di panna montata non zuccherata
60 gr di zucchero
100 gr di marmellata ai frutti di bosco

Mettere in ammollo la colla di pesce in acqua fredda, per 10 minuti. Nel frattempo scaldare i 250 ml di panna con lo zucchero, quando inizia il bollore, spegnere e mescolarvi, fino a scioglierla, la colla di pesce strizzata. Aggiungere lo yogurt e far raffreddare bene. mescolarvi, piano piano i 100 ml di panna montata e far rassodare in frigo.

Stendere un velo di marmellata sul rotolo, poi la mousse allo yogurt e riarrotolare tutto, magari avvolgendo il rotolo in carta forno e stringendo per bene in modo che non perda la forma. far riposare in frigo per 3 o 4 ore prima di servire e guarnire a piacere (io ho usato panna montata e ciliegine)

La cassata siciliana

 
Adoro la Sicilia, il suo mare, i suoi colori, la gente e la sua ottima cucina....ricordo sempre con grande commozione il mio viaggio in moto, in giro per questa splendida isola!
E finalmente ho avuto il tempo di cimentarmi con la preparazione della cassata...non me ne vogliano i siciliani..la prossima volta (perchè la rifarò sicuramente moooolto spesso ora che ho preso confidenza con "sua maestà la cassata") farò meglio! Eh sì, "sua maestà la cassata" perchè è un dolce ricco, bello da vedere e dal sapore intenso....introdotto dagli arabi intorno al IX secolo, la sua preparazione è stata arricchita dalle varie dominazioni. Finì col diventare un dolce pasquale....piccola curiosità: nel 1575 il provvedimento del Sinodo diocesano di Mazara del Vallo,  proibì la preparazione della cassata nei conventi per non distrarre le monache dalle pratiche religiose durante la settimana santa!
E' raro che mi dilunghi troppo nelle spiegazioni di una ricetta...ma quando si tratta della Sicilia il mio entusiasmo sale alle stelle!
P.s. faccio un appello ai lettori siciliani del mio blog: se avete suggerimenti su come migliorare, realizzare la cassata non esitate ad inviarmeli!
Eccovi, finalmente, dopo tante parole, la ricetta!

MARZAPANE già pronto, colorato di verde oppure potete prepararlo così:
100 gr di farina di mandorle (l'ideale sarebbe metterne un 10% di mandorle amare)
100 gr di zucchero
un albume

Mescolare gli ingredienti, far riposare il panetto e colorarlo di verde.

PANDISPAGNA
per uno stampo da 26
150 gr di farina 00 setacciata
150 gr di zucchero
5 uova
un pizzico di sale

Montare le uova con lo zucchero, a lungo, sino ad ottenere un composto spumoso, ben gonfio (se usate lo sbattitore elettrico dovete montare per almeno 15 minuti alla massima velocità). Incorporare la farina setacciata e mescolare con movimenti delicati, per non smontare il composto, dal basso verso l'alto. Infornare a 180 per 25/30 minuti.

FARCIA
450 gr di ricotta di pecora (io non l'ho trovata e ho usato quella di mucca)
150 gr di zucchero a velo (la quantità varia in base ai vostri gusti)
200 gr di gocce di cioccolato
canditi a piacere (se non li gradite, potete ometterli)

Far gocciolare il siero dalla ricotta, passarla al setaccio (se acquistate della ricotta di mucca già confezionata, saltare questi passaggi) e montarla con lo zucchero, fino ad ottenere una bella crema. Aggiungere le goccine di cioccolato e i canditi.

BAGNA
200 gr di acqua, 100 gr di zucchero, un bicchierino di maraschino.

Bollire l'acqua con lo zucchero e aggiungere il liquore (io ho usato una bagna già pronta al maraschino, analcolica).

GLASSA REALE
350 gr di zucchero a velo
un albume
qualche goccia di succo di limone

Setacciare lo zucchero a velo e con una forchetta mescolarlo con l'albume (precedentemente battuto) e il succo del limone, fino ad ottenere un composto lucido. Coprire con pellicola fino all'utilizzo.

ASSEMBLAGGIO
Prendere uno stampo (io ho usato una teglia di alluminio monouso, con i bordi un po' alti) tondo da 24 di diametro, foderarlo con la pellicola. Stendere il marzapane in una striscia e foderare i bordi della teglia. Tagliare il pandispagna in tante strisce e foderare, mettendole ad incastro, prima il fondo della teglia, poi i bordi, rifilandoli eliminando l'eccedenza. Pennellare abbondantemente con la bagna. Farcire la torta e coprire con altre strisce di pandispagna e bagnarle. Coprire con pellicola e mettere in frigo per una notte.

Al mattino, capovolgere e sformare nel piatto da portata la cassata, versare la glassa reale (potete metterla solo in cima come ho fatto io o ricoprire l'intero dolce) e decorare con la frutta candita (cedro arancia e zuccata).



Cheesecake salata

 
Adoro la cheesecake: è il mio dolce preferito, quello più appagante, per me anche più dei dolci al cioccolato! Ma questa è una cheesecake diversa, salata, ottima per un aperitivo con gli amici!
Eccovi la ricettina!
 

Per uno stampo da 24:

BASE:
200 gr di pane ai cereali in cassetta, 50 gr di parmigiano, 100 gr di burro.

Tostare il pane, dopo aver tolto la crosta, frullarlo con il burro fuso e il parmigiano grattuggiato. Compattare il composto sul fondo della tortiera creando anche un po' di bordo e mettere in frigo.

PER LA FARCIA:
500 gr di ricotta, 170 gr di yogurt greco, 3 uova, 2 cipollotti viola (io ho usato la cipolla rossa), 130 gr di speck, 50 gr di farina, 50 gr di parmigiano, olio, sale, pepe, 10 foglie di basilico.

Stufare la cipolla finemente tritata in un filo di olio, aggiungervi lo speck e cuocere. Frullare insieme tutto gli ingredienti e versare nella teglia, sulla base dei biscotti. Cuocere in forno a 160° per un'ora circa
.

sabato 19 ottobre 2013

Mousse al cioccolato e lamponi nel bicchierino ...


E' un dessert semplice e veloce che preparai nel 2009, quando trovare quei bicchierini per le monoporzioni era quasi impossibile ... ricordo che riuscii a trovarli su ebay ad un prezzo improponibile. Oggi che "siamo tutti" cuochi, pasticceri, cake designer, foodbloggers, fotografi e maestri di cucina ... ce li buttano in testa. Anche questo è un effetto della globalizzazione.

 
MOUSSE AL CIOCCOLATO
270 gr di cioccolato fondente, 2 uova, 5 cucchiai di zucchero, 250 gr di panna fresca montata.

Fondere il cioccolato a bagnomaria. Nel frattempo montare bene le uova con lo zucchero, versarvi il cioccolato fuso. far intiepidire. Nel frattempo, mettere a bagno per dieci minuti in acqua fredda la colla di pesce e scioglierla in un po' di panna fresca, aggiungerla al cioccolato e uova e mescolare bene. Incorporare delicatamente la panna montata. Creare l'ultimo strato sulla torta e lasciare in frigo per una notte a rassodare.

SALSA AI LAMPONI PER DECORARE
125 gr di lamponi freschi, 3 cucchiai di zucchero.
Frullare i lamponi con lo zucchero e setacciarli per eliminare i semini. Cuocere in un tegamino, a fuoco lento e far bollire per un minuto.

Torta cocco-ciocco

 
Ma quanto mi piace l'abbinamento cocco-cioccolato!!!! E proprio dalla mia golosità è uscito questo semifreddo che alterna la base croccante ad una goduriosa mousse al cioccolato e la crema al cocco, leggermente più consistente...insomma un mix dolce e goloso!
 
PER LA BASE
270 gr di biscotti secchi, 130 gr di burro

Tritare finemente i biscotti, mescolarli col burro fuso e versare nello stampo (se tondo da 24), premendo bene e creando una base compatta. Mettere in frigo a rassodare.

PER LA PARTE AL COCCO
270 gr di farina di cocco, 250 gr di panna fresca, 6 cucchiai di zucchero, 90 gr di burro.

Far sobbollire insieme panna, burro e zucchero. Aggiungere la farina di cocco e mescolare velocemente. Far cuocere per qualche minuto. Far raffreddare e versare sulla base di biscotti e mettere in frigo.

PER LA MOUSSE AL CIOCCOLATO
270 gr di cioccolato fondente, 2 uova, 5 cucchiai di zucchero, 250 gr di panna fresca montata, 1 foglio e mezzo (3 gr) di colla di pesce.

Fondere il cioccolato a bagnomaria. Nel frattempo montare bene le uova con lo zucchero, versarvi il cioccolato fuso. far intiepidire. Nel frattempo, mettere a bagno per dieci minuti in acqua fredda la colla di pesce e scioglierla in un po' di panna fresca, aggiungerla al cioccolato e uova e mescolare bene. Incorporare delicatamente la panna montata. Creare l'ultimo strato sulla torta e lasciare in frigo per una notte a rassodare.

SALSA AI LAMPONI PER DECORARE
125 gr di lamponi freschi, 3 cucchiai di zucchero.
Frullare i lamponi con lo zucchero e setacciarli per eliminare i semini. Cuocere in un tegamino, a fuoco lento e far bollire per un minuto.

Caramelle di gamberoni e zucca

 
Sempre in tema di zucca ... dato che è il periodo giusto, posto anche questa ricetta cucinata nel 2008 ma trovata su un numero de La Cucina italiana del 2007!
 
 
Buona lettura e buona ricetta, questa la devo rifare esteticamente meglio ... sono passati 5 anni, avrò imparato a far di meglio no?! Che ne dite?
 
Ingredienti:

450 gr di gamberoni
300 gr di farina 00
75 gr di farina di grano duro
4 uova e 2 tuorli
( io per la pasta ho usato in tutto 500 gr di farina e 5 uova)

cipolla
brodo vegetale
alloro
olio evo, sale, pepe
noce moscata
20 gr di amaretti secchi
250 gr di zucca

Preparare la pasta all'uovo, come al solito.
Per il ripieno: cuocere la zucca tagliata a pezzi, con la cipolla e una foglia di alloro, 2 cucchiai di olio e una presa di sale. Quando è rosolata, aggiungere un mestolo di brodo, coperchiare e continuare la cottura per circa dieci minuti. Spegnere e lasciare raffreddare e, soprattutto, sgocciolare ben bene il liquido in eccesso. Sgusciare i gamberoni, unirli crudi alla zucca ( io li ho scottati un po), frullare il tutto e mettere sale e pepe.
Stendere la pasta in una sfoglia sottile e ricavare tanti quadrati, disporvi al centro il ripieno e chiudere a caramella. Lessate per 5/6 miunuti e condite.
Per l'olio all'amaretto: sbriciolare metà degli amaretti in 3 cucchiai di olio e spegnere prima che inizino a friggere. Condire le caramelle e sbriciolare gli amaretti rimasti.